Trashware-howto
Trashware-HOWTO (versione 0.9.9)
Rilasciata sotto GPL2 (General Public License).
Trashware-howto
Con la parola «Trashware» intendiamo il riutilizzo proficuo di computer dismessi e altrimenti destinati allo smaltimento. La parola stessa nasce dall'unione dei termini «trash» e«hardware» e intende confessare, in maniera forse un po' folcloristica ma non falsa,che si tratta di computer praticamente recuperati dalla spazzatura (in origine è stato proprio così...). Chi fa Trashware riutilizza i computer dismessi da privati, aziende,pubbliche amministrazioni, per donarli, dopo che sono stati rimessi a punto, ad associazioni di volontariato o a progetti di solidarietà internazionale. In questo documento vedremo come il Trashware possa essere economicamente vantaggioso, socialmente utile e come la sua realizzazione non possa assolutamente prescindere dall'utilizzo di Software Libero. Vedremo quali sono le difficoltà principali nel gestire il recupero e la riconversione dei PC dal punto di vista tecnico, organizzativo, legale, burocratico e come, su un progetto così trasversale, solo una collaborazione molto stretta di amministrazioni, aziende e volontariato possa tessere una rete complessa, e per questo robusta, in grado di portare avanti il recupero con successo. Nell'introduzione seguente capiremo cosa si intende nella comunità Linux per «howto» e il perché di questa scelta;capiremo come questo documento sia modificabile, arricchibile, migliorabile e ridistribuibile da chiunque voglia farlo; conosceremo chi ha teorizzato e realizzato la prima esperienza Trashware. Lo scopo di questo documento è ispirare e indirizzare durante i primi passi molte, moltissime esperienze di recupero proficuo dei computer dismessi su tutto il territorio nazionale. La versione originale del documento si basa sull'esperienza pratica, sul campo, concretizzatasi a Empoli fra il 2000 e i primi mesi del 2004.
Introduzione
Il passato e il presente Per molti anni si è realizzato lo smaltimento dell'hardware senza troppe preoccupazioni. In effetti per decenni questo tipo di rifiuto,pur essendo qualitativamente difficile da trattare, è stato tenuto sotto controllo, trattandosi tutto sommato di gestire quantità relativamente modeste. Adesso però siamo arrivati al momento di dismettere la prima generazione numerosa di computer: quella creata dal boom del pc in ogni casa e in ogni ufficio, iniziato molti anni fa con i primi«pentium». Questa generazione di pc sta morendo, oppure è considerata già morta, e viene conservata solo in attesa di subire il proprio destino definitivo.
I casi peggiori e i casi migliori
La soluzione più veloce è sicuramente il semplice accumulo in discariche (chissà quante sono fuori regola), spesso in paesi poveri o in via di sviluppo. Tristemente famoso è il caso dellacittà cinese di Guiyu che ospita una discarica abusiva di computer di proporzioni inimmaginabili. Tuttavia una soluzione di questo tipo è indubbiamente molto costosa: socialmente dovremo pagarla a caro prezzo, e purtroppo non solo in soldi ma anche in salute e impatto sociale. Un'alternativa sicuramente migliore è il recupero che potremmo chiamare «chimico», ma spesso anche questo è guidato da considerazioni esclusivamente economiche anziché ambientali e sociali. Vengono recuperati i metalli preziosi (oro, platino, palladio), ma gli altri metalli sono spesso solo smaltiti tradizionalmente (nei casi migliori dopo che è stata ridotta la loro nocività rendendoli inerti come ossidi). Sono certamente possibili anche lo smaltimento e il recupero ambientalmente compatibile, ma queste soluzioni si prospettano estremamente costose. Inoltre si tratta di costi netti, che non portano nessun vantaggio collaterale, se non l'abbassamento dell'impatto sull'ambiente.
Il GOLEM, Trash!Italia e i gruppi di utenti Linux
Il GOLEM è un «Linux User Group» ovvero un gruppo di utenti Linux. In tutto il mondo ce ne sono molte migliaia, in Italia ce ne sono più di cento, in Toscana dieci. Uno di questi è a Empoli e si chiama Gruppo Operativo Linux Empoli: GOLEM, appunto. Il GOLEM, come molti altri LUG (Linux User Group) è un gruppo di volontari che promuove l'utilizzo di Linux e, più in generale, del Software Libero. Nel corso degli ultimi anni molti volontari dei LUG si sono dedicati al riutilizzo dell'hardware dismesso. La buona esperienza tecnica permette loro di installare Linux anche sui vecchi pc recuperati.L'installazione di molti programmi su tali pc è legalmente permessa perché si tratta di Software Libero. Fin dall'autunno del 2000 il GOLEM si dedica all'organizzazione, alla teorizzazione e all'effettiva realizzazione del Trashware, ma adesso sono innumerevoli i gruppi di volontari che si dedicano a tale attività.
Il Software Libero
Sotto la definizione «Software Libero» [Free Software] sono compresi tutti i programmi informatici rilasciati secondo licenze che ne consentano l'utilizzo, lo studio, la modifica e la redistribuzione (di copie inalterate e anche di versioni modificate), tra cui la più nota è la GNU General Public License (GNU GPL). Faremo riferimento sempre alla GNU General Public License versione 2 nella versione originale in inglese. La GPL è una licenza che permette il libero utilizzo, la modifica e la libera redistribuzione (con o senza modifiche) dei programmi (o di altre opere) rilasciati sotto di essa: sono proprio queste caratteristiche che hanno permesso uno sviluppo inimmaginabile, per varietà e qualità, di programmi che adesso sono disponibili senza dover pagare costose licenze d'uso. Più del risparmio economico è fondamentale però la conoscibilità dei programmi di Software Libero: possono essere studiati nel loro funzionamento e nel loro meccanismo fino al codice sorgente scritto dai programmatori. Questo permette a chiunque di conoscere, capire come funziona e acquisire il know-how della tecnologia che sta usando. Utilizzare Software Libero e diffonderne l'utilizzo è il solo mezzo che abbiamo per non essere meri consumatori di tecnologia, ma anche padroni della conoscenza che vi sta alla base. La necessità di possedere il cosiddetto know-how di una tecnologia così strategica come l'informatica diventa ancor più importante se, invece di considerare un singolo, consideriamo una intera società. Sotto licenza GPL possono essere rilasciati anche documenti e altreopere, non solo programmi per computer. Un esempio è proprio questo chestate leggendo. Approfondimenti sul Software Libero si possono trovare, ad esempio, neldocumento intitolato «Software Libero» scritto da Francesco Potortì.
Questo documento: how-to = come fare
Fra gli utenti del Software Libero è molto comune scrivere piccoli manuali monotematici, molto specifici, che descrivono «comefare» una determinata cosa. Spesso sono argomenti strettamente legati all'informatica, alcuni sono scherzosi e un po' goliardici (come il «coffee-howto»!), ma sicuramente sono una fonte inesauribile di informazioni e di conoscenza per tutti gli utilizzatori di sistemi liberi.
Un howto è quindi una guida pratica e specifica su come realizzare qualcosa. La più grande raccolta di howto è sicuramente il Linux Documentation Project e la più grande in Italia è -di conseguenza- l'Italian Linux Documentation Project, che raccoglie molte traduzioni dall'originale progetto in inglese.
Il motivo dell'estrema diffusione e delle innumerevoli traduzioni di ciascun howto è da ricercarsi non solo nella buona qualità del loro contenuto, ma anche nel fatto che molti howto sono rilasciati secondo licenze Libere (GPL o altre) e che quindi sono liberamente traducibili da chiunque si senta di farlo.
Poiché il Trashware nasce dall'idea e dall'organizzazione di un gruppo di utenti Linux, il GOLEM, poiché molti sostenitori di Linux,sicuramente il GOLEM, promuovono e sostengono anche il Software Libero e poiché, come vedremo più avanti, il Trashware può essere vantaggiosamente realizzato solo grazie all'utilizzo di Software Libero, abbiamo deciso di rilasciare il presente documento secondo la GNU General Public License, versione 2.
Pertanto, come detto nelle pagine precedenti, questo documento è modificabile, arricchibile, migliorabile e ridistribuibile da chiunque voglia farlo. Contributi integrativi o correttivi di quanto scrittopossono essere inviati all'indirizzo di posta elettronica <trashware@libersoft.it>, affinché siano inseriti nella successiva versione.
L'Italian Linux Documentation Project ILDP propone anche howto che nascono in italiano. Speriamo che il presente documento sia inserito in questa importante raccolta.
Publiservizi e LiberSoft
Publiservizi è l'azienda consortile che gestisce acqua, energiae rifiuti urbani in molti comuni della Toscana centrale, fra cui Empoli.Il primo contatto fra GOLEM e Publiservizi risale alla primavera del 2001. Dopo i primi trasferimenti di computer da Publiservizi al GOLEM, lacollaborazione e il coinvolgimento di Publiservizi sono stati ufficializzati da una autorizzazione alla consegna dei pc dismessifirmata dal Presidente. Questa lettera di autorizzazione, conseguente a una richiesta scritta del GOLEM, è il primo caso a noi noto diTrashware «istituzionalizzato». Nell'estate del 2003 Publiservizi è giunta alla stessaconclusione che promuovevano i volontari del GOLEM, e cioè che fosse ormainecessaria una formalizzazione dell'esperienza fatta all'Officina Informatica equindi la stesura di questo documento. L'esperienza pratica e organizzativa del GOLEM e la competenza sulriciclo di Publiservizi concorrono pesantemente alla presente progettazione di un progetto Trashware sperimentale. LiberSoft è una azienda informatica, con sede a Empoli, chelavora esclusivamente con Linux e Software Libero. È diventatacosì l'ideale partner tecnologico di Publiservizi e del GOLEM nella redazione delTrashware-howto.
Perché il Trashware
Passiamo ora a descrivere alcuni motivi che consigliano di attuare alpiù presto molti progetti di Trashware in tutta l'Italia e che, diconseguenza, rendono importante e urgente una approfondita sperimentazione empolese.
Altre conseguenze, meno immediate ma altrettanto interessanti, sonoelencate nel capitolo dedicato ai possibili sviluppi futuri, dopo che sarà stato attivato un buon progetto Trashware.
Valore residuo dei computer dismessi Spesso i computer che vengono dismessi dalle aziende sono ancorafunzionanti. Non sono veloci, ma funzionano. Questo valore, qui definito residuale, è difficilmentesfruttabile dalle aziende, per le quali tenere un computer lento in produzione faindirettamente crescere altri tipi di costo, specialmente in termini di produttività di un impiegato. Risulta quindi economicamentevantaggioso dismettere il computer lento (pur funzionante) e acquistarne uno nuovo,recuperando la spesa con l'aumento di produttività (chissà se è poivero, ma ammettiamo ottimisticamente che sia così). Il valore residuo dei computer vecchi può però essereconvenientemente recuperato in tutte le realtà in cui la lentezza non causal'aumento dei costi, come ad esempio le associazioni di volontariato, che spessonon hanno la disponibilità economica per comprare un computer nuovo mahanno molta disponibilità di tempo e persone. Per loro un computer recuperato produce soltanto vantaggi: adottanostrumenti che altrimenti non potrebbero pagare e non hanno, ovviamente, un aumento di costi dovuto alla lentezza del computer (ancheperché ne erano prive!). Riutilizzando in particolari realtà i computerdismessi si ottimizza l'utilizzo del valore economico totale della macchina.
Vantaggi economici e sociali Una volta compreso il meccanismo, è evidente che si apronomolteplici alternative di riutilizzo, che saranno in parte approfondite piùavanti in questo documento: oltre alle associazioni di volontariato si possonodestinare i computer ad anziani, circoli culturali, studenti, oppure a progetti di cooperazione internazionale con paesi in via di sviluppo. Il riutilizzo non elimina, alla fine, la necessità dismaltimento chimico dei computer, però si ritiene giusto, e soprattuttoutile, sfruttarne il valore economico fino all'ultima goccia, in modo daminimizzare gli sprechi e l'impatto sull'ambiente e sulla società. Si ottengono in sostanza due differenti vantaggi economici: ilrisparmio dello smaltimento immediato (soldi che dovremmo altrimenti spendere adesso) e il vantaggio di avere a disposizione risorseinformatiche (corrispondenti ai soldi che dovremmo spendere se volessimo informatizzare gran parte della nostra società). Il pieno successo del Trashware si otterrebbe se si riuscisse arealizzare un progetto di recupero soltanto con la prima quota di soldi, ovvero quelli che dovremmo comunque spendere oggi per losmaltimento chimico dei computer invece riutilizzati.
Smaltimento Lo smaltimento dei pc vecchi è, alla fine, necessario. Sipuò solo rimandarlo. Qui si potrebbe aprire una parentesi sui massimi sistemieconomici del nostro tempo: sull'utilizzo o sul consumo delle risorse disponibili; sulla progettazione di un bene di consumo, sulla suaintera vita e sul suo costo totale; sui costi misurabili e su quelli indiretti e aleatori, ma spesso terribilmente gravi; su un sistemaeconomico che si fonda sullo spreco e che senza di esso non potrebbe sopravvivere. Ma non toccheremo questo argomento troppo grande ecomplesso. L'impegno primario è di avviare allo smaltimento solo i PC cheeffettivamente hanno esaurito tutto il loro valore informatico, quindi economico. Dobbiamo concentrarci sui computer ormai non piùcompetitivi per le aziende, ma ancora funzionanti, e ritardare la loro morteinformatica. Per fare un esempio, un computer basato sul processore«i286» oggi non ha nessun valore informatico residuo. Dovrà quindi esseredestinato allo smaltimento chimico. Un computer basato su un processore di tipo«pentium» ha ancora un valore informatico-economico per la nostrasocietà: può essere utilizzato dai soggetti elencati prima. Piuttosto che buttarlo via, proponiamo di usarlo ancora per annifinché mantiene un valore residuo, e inviarlo allo smaltimento solo dopoavergli spremuto tutto ciò che può offrire in termini di utilizzoinformatico. Si ottimizzano le risorse, si risparmiano soldi eliminando lo spreco,non si toglie mercato ai pc nuovi e i computer vanno allo smaltimento chimico solo dopo che li abbiamo sfruttati al massimo. Riassumendo: serve il Trashware, serve lo smaltimento chimico;l'importante è non inviare allo smaltimento computer che hanno ancoravalore economico! È proprio perdendo di vista questo valore residuo che siamogiunti al paradosso di vivere in una società con un forte bisogno distrumenti informatici e di comunicazione e che, nello stesso tempo, ne gettagrandi quantità nella spazzatura.
Gestione dell'obsolescenza tecnologica Il Trashware è mosso da due esigenze convergenti: una(più immediata e già descritta) è la sempre più pressantenecessità di smaltire grandi quantità di computer, l'altra, meno ovvia, ma altrettantoimportante, è dare all'obsolescenza tecnologica il suo corso naturale, e non ilfrenetico ritmo artificialmente imposto negli ultimi anni. Macchine ancora perfettamente funzionanti vengono tagliate fuori daogni utilizzo spesso grazie ad accordi e logiche di produzione e vendita di chi (alieno al nostro territorio e al nostro tessutosociale) controlla e pilota il mercato hardware e software. Attraverso una strategia che coinvolge in modo congiunto hardware esoftware, vengono create ad arte piccole incompatibilità di strumenti edi formati e, sfruttando le posizioni dominanti di mercato, si costringono gli utenti, siano essi singoli, enti pubblici o aziende, adaggiornare continuamente le proprie licenze, ad acquistare gli ultimi programmi e, inevitabilmente, a rinnovare i propri computer,abbandonando quelli in uso, anche se hanno sfruttato ben poca della loro vita utile. Questa situazione, oltre ai chiari effetti economici, ha un costo«sociale»: la salute di tutti noi. I pc hanno un valore residuo cheviene perso, non usato; poi dobbiamo sostenere i costi di smaltimento chimico e alla fine le eventuali conseguenze sanitarie. Il Trashware permette di utilizzare queste risorse senza sprechi: sec'è dell'hardware che non è ritenuto più produttivo dalle aziende, sivaluta la possibilità di poterlo utilizzare con convenienza in altricontesti, da altri soggetti, e partendo da questi presupposti, si organizza il riutilizzo. Si promuove, alla fine, l'aggiornamento delle risorse tecniche nelleaziende senza che questo sia un incentivo al consumo e allo spreco. Le aziende investono in termini di efficienza, la parte residuale diquesto investimento (poco sfruttabile economicamente) viene utilizzata socialmente per far crescere nuovi tecnici, che a loro volta sarannoutili alle aziende stesse - una forma sociale di investimento aziendale. La gestione dell'obsolescenza è oggi terribile: si dismettonocomputer che hanno ancora un valore residuo che viene comunque percepito. Perquesto motivo i computer non vengono buttati, ma lasciati nei sottoscala a prendere spazio e polvere, per essere buttati quando ormaiil loro valore residuo è completamente disperso. In sostanza si vorrebbe promuovere un corretto utilizzo della risorsatecnologica: il pc ormai ammortizzato, lento, poco produttivo, viene sostituito da uno più competitivo, efficiente, e soprattuttoequipaggiato con Software Libero. È importante che le aziende imparinoa liberarsi subito dei pc che non usano e che, altrimenti, occupano inutilmente spazio, ma soprattutto perdono quel valore residuo chepuò essere socialmente utile.
Esperienze funzionanti: il GOLEM
Il caso GOLEM Il GOLEM - Gruppo Operativo Linux Empoli, riutilizza vecchi personal computer dismessi dalle aziende o dai privati. Dopo aver controllato oripristinato l'hardware, i volontari del GOLEM installano sui vecchi PC recuperati il sistema operativo GNU/Linux e molti altri programmi diSoftware Libero. Questi calcolatori sono poi utilizzati per le attivitàdel GOLEM o destinati alle associazioni, senza scopo di lucro, che ne fanno richiesta. Oltre alle associazioni di volontariato presenti sul territorioempolese-valdelsa, il GOLEM ha destinato computer recuperati anche a popoli meno fortunati del nostro: a gennaio 2003 sono stati inviati alpopolo Saharawi ben sei computer, tramite un'associazione di Sesto Fiorentino che porta loro costantemente aiuti; nel mese di aprile 2003,insieme a Ingegneria Senza Frontiere di Trento, sono stati inviati tre computer per una scuola in Somalia. La proposta che porta avanti il GOLEM è quella di avviare allosmaltimento i pc dismessi soltanto quando il loro valore informatico residuo è nullo. Al contrario, finchè i PC conservano unvalore residuo, il GOLEM propone di usarli ancora per anni e inviarli alriciclo solo dopo avergli spremuto tutto lo spremibile in termini di utilizzo informatico e quindi valore economico. In questo modo siottimizzano le risorse, si risparmia, non si toglie mercato ai pc nuovi e i computer vanno allo smaltimento chimico solo dopo che sono statisfruttati al massimo. I volontari del GOLEM sono sempre stati consapevoli della necessaria«istituzionalizzazione» dello spostamento dei seppur pochi computer, oquanto meno della sua regolarizzazione.
L'Officina Informatica (O/I) L'Officina Informatica non è soltanto la sede fisica del GOLEM,è qualcosa di più. Ci sono persone che sono interessate adattività non strettamente legate a Linux e che partecipano attivamente alleattività dell'O/I. Il GOLEM ha potuto realizzare nel corso degli anni alcuneesperienze Trashware solo e soltanto grazie ai locali dell'Officina Informatica. Dal maggio 2005 l'O/I è ospitata nell'ex-mercato ortofrutticolodi Empoli. La fisicità del GOLEM e l'esistenza dell'OfficinaInformatica così come la conosciamo oggi è dovuta alla lungimiranzadi Don Renzo Fanfani che, nell'autunno del 2000, dopo una breve ma intensachiacchierata con i volontari del GOLEM, capì la potenziale importanzadi questa attività e dedicò immediatamente una stanza della canonica alprogetto e poco dopo i locali inutilizzati dell'adiacente ex scuola materna.
Le «banche degli organi» Alcuni «Hacklab» (laboratori hacker) sparsi per l'Italiahanno organizzato a più riprese le cosiddette «banche degliorgani» (organi di computer, ovviamente!) dove chiunque può portare l'hardwareche non usa più e prendere in cambio componenti per lui utili. Queste esperienze hanno avuto alterne fortune, ma hannopionieristicamente dimostrato l'interesse e la funzionalità del liberoscambio di hardware usato.
Ovviamente... Trash!Italia Il documento che state le ggendo è ospitato e sviluppato dallapiù importante realtà italiana in tema di Trashware.
Come fare Questa è la sezione meno scontata, più sperimentale,forse da migliorare nel corso della sperimentazione pratica, ma èsicuramente quella più interessante. Descrive come realizzare un progetto diriutilizzo hardware funzionale e, speriamo, conveniente.
Tre funzioni, tre soggetti Riducendo il problema ai minimi termini si sono individuate treattività principali che richiedono attrezzature, competenze ed esperienze sostanzialmente diverse e peculiari. Di conseguenza nonriteniamo utile (e forse nemmeno possibile) realizzare il Trashware con un solo soggetto operante: come minimo ne servono tre, uno per ciascunadelle attività essenziali. Le tre attività «portanti» del progetto sono laraccolta dei computer dismessi, il ricondizionamento con Linux e Software Libero, laredistribuzione dei computer a chi può vantaggiosamente riutilizzarli. Per ciascuna delle attività abbiamo individuato il soggettopiù competente e attrezzato o predisposto.
Soggetto Collettore Finché i computer sono pochi, non si presentano grossi problemidi raccolta: i volontari del GOLEM lo hanno fatto per anni, con le loroscarse forze. Contatti personali (amici o conoscenti di amici che smaltivano pochissimi computer), autovetture private, una sedeimprovvisata e il Trashware era fatto. Quando invece il recupero dei computer riguardasse molte dismissioni,magari con grandi quantità di macchine, sarà strettamente necessarioche nella raccolta sia coinvolto anche chi ha attrezzature e organizzazione logistica per farlo. Più di tutto ènecessario che il Soggetto Collettore sia già il riferimento istituzionale per chismaltisce i computer, perché in questo modo anche chi non è aconoscenza del progetto Trashware contatterà comunque il soggettogiusto. L'azienda consortile o municipalizzata che ritira i rifiuti ingombrantideve necessariamente essere coinvolta, almeno nell'aspetto logistico, organizzativo, informativo. Inoltre diventa davvero essenziale lapresenza di un soggetto dotato di adeguati mezzi di trasporto, non tanto per gestire i computer che saranno recuperati, ma per raccoglieretutto il materiale inutilizzabile. Lo scopo principale di un progetto istituzionalizzato e pubblicizzatoè fare in modo che col tempo le aziende dismettano i computer in manieraopportuna, ovvero appena tolti dal servizio e senza «cannibalizzarli».La sottrazione di parti dei computer prima di dismetterli inficia ogni possibilità di recupero vantaggioso. Se le aziende dismetteranno «bene» i computer, allora siavranno enormi facilitazioni nel recupero e nel ricondizionamento. Dovremo trovaretutte le condizioni che favoriscano la dismissione corretta e che ostacolino efficacemente la dismissione dannosa per il recupero. Il Soggetto Collettore è importante: si potrebbero incontraremolti problemi nell'organizzare una raccolta di materiale che potrebbe essereconsiderato un rifiuto speciale, senza la supervisione di chi sia istituzionalmente responsabile in questa materia. Nel caso di unainiziativa privata potrebbero nascere diffidenze sia da parte di chi dismette che da parte di chi, magari fuori dal progetto, possalamentare una mancanza di trasparenza. Sono state proprio la massima trasparenza e affidabilità del GOLEM che hanno permesso inquesti anni l'organizzazione del Trashware senza incontrare ostacoli néobiezioni frenanti. La partecipazione del soggetto preposto alla raccolta dei rifiutiingombranti, inoltre, rende estremamente lineare l'indirizzamento dei computer da parte di chi dismette: basta telefonare al solito numero! Il coinvolgimento del Soggetto Collettore per quanto riguarda lalogistica è quindi essenziale: l'azienda consortile diventa l'interfaccia unica nei confronti di chi dismette. C'è daconsiderare che questa è la sua funzione «naturale» e che quindipuò ricoprirla con il minimo sforzo, essendo già attrezzata per farlo (call center,numero verde, dipendenti formati a dialogare con chi dismette). Il problema più delicato, che riprenderemo anche in seguito,è quello della forma giuridica da dare ai computer ritirati. Per esempio, sevengono ritirati come rifiuti diventano rifiuti speciali a causa del contenuto di metalli pesanti: in questo caso la loro manipolazione nonè più una cosa formalmente semplice, e soprattutto non si vede come siapossibile destinare dei rifiuti speciali alle associazioni di volontariato! Quindi, il meccanismo pratico della raccolta potrebbe essere ilseguente: chi dismette i computer telefona al Soggetto Collettore, l'operatore che risponde si informa (con poche, semplici domande) se cisiano computer eventualmente riutilizzabili e chiede la disponibilità afarli visionare da personale addetto. Se chi dismette è disposto adonarli, allora qualcuno del Soggetto Riqualificatore andrà (prima chepassi il Soggetto Collettore) a scegliere i computer riutilizzabili. Ci troveremo di fronte quindi a due ritiri diversi: i computer nonrecuperabili saranno ritirati come rifiuti, e i computer ancora buoni prenderanno la via del riutilizzo, senza diventare rifiuti. Diconseguenza, chi dismette dovrà pagare solo lo smaltimento dei computerche, non più utilizzabili, prenderanno la via dei rifiuti o dellosmaltimento chimico. La raccolta fisica dei computer recuperabili può rientrarenell'attività del Soggetto Collettore ma anche in quella del successivoRiqualificatore, a seconda dei mezzi a disposizione. Ancora non c'è unacasistica precisa su questo aspetto. Si ritiene che il ritiro dei computer ancora buoni possa essere fatto dal Soggetto Riqualificatore.Infatti finché il Riqualificatore è di piccole dimensioni e ha quindipoca capacità di ricondizionamento, il numero dei computer da ritiraresarà basso e basteranno i pochi mezzi eventualmente a disposizione.Quando la capacità di ripristino sarà grande e si movimenteranno molticomputer, sarà certo il momento di dotarsi di mezzi appropriati.
Soggetto Riqualificatore
Questo soggetto è la vera invenzione, la vera novità, nelpanorama del recupero e del riciclo. È il fulcro attorno al quale, sefunziona, può ruotare tutta l'attività di Trashware.
Cosa non è
Il Soggetto Riqualificatore non può essere né solamenteun'azienda né solamente un'associazione di volontariato.
Infatti per installare vecchi computer servono competenze superiori, etecnici più competenti e preparati rispetto a quanto può bastare per uncomputer nuovo. Ricorrendo esclusivamente ai dipendenti di una azienda i costi del recupero lievitano esageratamente, perché l'aziendadovrà impiegare sistemisti di primordine solo per installare vecchie macchinesottratte alla spazzatura.
Non può trattarsi nemmeno di un gruppo di soli volontari che,per la natura stessa del loro impegno, non possono garantire la necessaria«produttività» del recupero. L'esperienza del GOLEM ci dice che neiGruppi Linux ci sono soggetti con le competenze, o almeno la passione e l'impegno, necessari a risolvere gli innumerevoli inconvenientihardware e software che si incontrano nel ricondizionamento, ma ci dice anche che il loro impegno è comunque saltuario e i computerrealmente recuperati sono davvero pochi.
La scommessa più grossa del Trashware è di conciliare lealte competenze informatiche necessarie con la bassa spesa sostenibile in unprogetto di questo tipo.
Cos'è
Il Soggetto Riqualificatore può essere un'associazione divolontariato che ha al suo interno uno o due dipendenti, e all'esterno il supportosaltuario di aziende specializzate, in modo da unire le competenze e il contributo dei soci con la costante produttività di alcunisoggetti che dedicano la loro giornata a questa attività.
Nell'eventuale sperimentazione pratica proveremo ad inserire una opiù figure professionali, di medio profilo tecnico, che dianocontinuità, che facciano da guida ai volontari meno esperti e che sappianoprontamente cogliere i consigli dei volontari più esperti.
In effetti non è strettamente necessario che le figureprofessionali di livello medio siano dipendenti diretti dell'associazione, possonoessere anche collegati ad altri soggetti che diano comunque la disponibilità costante di questi tecnici.
Un'altra configurazione possibile del Soggetto Riqualificatore èquella di una azienda che raccoglie i rifiuti ingombranti per conto delgestore della raccolta dei rifiuti. Nel caso che descriviamo ci si riferisce ad una cooperativa di lavoro che effettua la raccolta deirifiuti ingombranti per conto dell'azienda consortile, che invece èresponsabile del flusso del materiale e della logistica organizzativa.
La cooperativa di lavoro in esame ha le attrezzature necessarie allaraccolta (furgone e forza lavoro), ha la giusta competenza nella gestione di formulari e registri, è sicuramente carente dalpunto di vista informatico. In questo senso sarà determinante il supportotecnico dei volontari informatici (per esempio il Gruppo Linux locale). In questa nuova disposizione delle forze in campo abbiamo una figuracentrale che non è più il Gruppo Linux, supportato da lavoratori chedanno continuità al progetto, ma un fulcro basato su una cooperativa dilavoro che è supportata negli aspetti più tecnici dal Gruppo Linux.Riteniamo questa seconda ipotesi più stabile della precedente.
Compromesso difficile fra competenze alte e spesa bassa
Le due configurazioni possibili (gruppo Linux supportato da lavoratorio cooperativa di lavoro rinforzata con i volontari del gruppo Linux) dovrebbero riuscire a coniugare il costo contenuto che deve avere uncomputer riciclato con le speciali competenze informatiche che sono necessarie a recuperarlo.
In generale si pensa che possa essere interessante per un gruppo Linuxavere una sede ricca di computer in cambio di competenza tecnica.
In effetti, conoscendo le dinamiche interne di alcuni Gruppi Linux, sipuò capire come sia interessante per loro avere una stanza con impiantoelettrico, connessione Internet e computer in grande quantità su cuiprovare la loro tecnologia preferita (l'Informatica Libera). D'altro canto per una cooperativa di lavoro cedere una delle sue stanze incambio di supporto tecnico-informatico può essere conveniente. Semprein base all'effettiva conoscenza dei Gruppi Linux si ritiene che il caso opposto (Gruppo Linux che coinvolge degli operatori professionali)sarà meno frequente in quanto molti di questi gruppi non sono neppureassociazioni formali e lo stimolo che li tiene insieme è, seppur moltoforte, strettamente informatico. Costi vs produttività: sperimentazionenecessaria
Il dato più interessante, e più incerto in questa fasesolo progettuale, è stabilire qual'è il costo unitario percomputer recuperato.
Le esperienze finora effettuate non ci aiutano molto in questo sensoperché si sono basate sull'esclusivo contributo dei volontari, su untempo estremamente lungo per ottenere pochi computer e sulla gentile ospitalità a costo zero nei locali di una Parrocchia delterritorio empolese. Qualsiasi calcolo basato su queste premesse non puòche essere fuorviante.
I due aspetti contrastanti, ovvero la mancanza di produttivitàdell'azione dei volontari e la mancanza di economicità dell'azione diuna azienda, forse si possono coniugare facendo operare in sinergia la raccolta dei rifiuti ingombranti e la passione degli esperti Linux. Siritiene che la migliore possibilità per definire gli effettivi costivivi del recupero computer sia una sperimentazione da effettuare nel 2004 fra GOLEM, Publiservizi, LiberSoft e Comune di Empoli.
In una prima fase è forse opportuno quantificare il costodiretto del riutilizzo senza tenere conto di tutti i benefici collaterali chepotranno scaturire da una enorme disponibilità sociale di computer comemezzo di studio, di comunicazione, di informazione.
Un ulteriore vantaggio ottenibile dal modello cooperativa di lavoropiù Gruppo Linux è che la cooperativa di lavoro puòvantaggiosamente organizzare attività di inserimento terapeutico nellaseparazione dei componenti.
Più avanti vedremo come dalla disponibilità di computerdiscendono innumerevoli attività utili, i cui vantaggi pero' possono essereesclusi da una prima, grossolana, valutazione dei costi-benefici.
Se si pensa di voler dotare di computer associazioni, scuole, molticittadini, in particolare anziani, risulta ovvio che, per quanto possa essere costoso, il riutilizzo dei computer dismessi è comunqueeconomicamente vincente rispetto all'acquisto di un computer nuovo.
Volendo comunque sostenere socialmente il costo dell'informatizzazionedi base, si intravedono ben poche strade che non siano l'utilizzo ottimizzato delle risorse disponibili, usate nelle aziendefinché performanti e utilizzate dai singoli finché funzionanti.
In una prima fase è però utile non tenere conto di questifattori e valutare il riutilizzo dei computer solo come costo vivo, chepuò essere risparmiato sull'attuale costo di smaltimento.
Soggetto Ridistributore
Il Soggetto Ridistributore può essere chi conosce e coordina leassociazioni di volontariato presenti su un territorio, o chi gestisce e coordina gli aiuti a tali associazioni o a particolari gruppi dicittadini (per esempio gli anziani o gli studenti).
Può anche essere chi organizza progetti di cooperazioneinternazionale nei paesi in via di sviluppo, ma questa particolare destinazione deicomputer solleva innumerevoli temi di riflessione, tali da meritarsi una sezione apposita.
Il Soggetto Ridistributore aiuta a definire le necessitàinformatiche medie e, caso per caso, particolari dei destinatari. Non sempre ilSoggetto Riqualificatore (nel nostro caso il Gruppo Linux) che prepara i computer conosce le reali necessità dei destinatari. Proprioper questo la presenza di una “associazione di associazioni” o dell'enteche istituzionalmente si occupa di volontariato, potrebbe avere un peso importante sulla buona riuscita del riutilizzo. L'alternativa èavere computer recuperati, ma in realtà non utilizzati.
Questo soggetto ha anche una importantecapacità/responsabilità: definire i criteri di redistribuzione e gestire la distribuzionestessa.
Qui non si possono fare tutti gli esempi possibili, ma certamente ilconcetto di base che muove questi criteri è ottenere la massima diffusione della conoscenza e dell'uso di risorse informatiche ecomunicative. Per esempio si preferirà assegnare i computer prima alleassociazioni che hanno una sede pubblica, in modo tale da permettere l'accesso al computer a tutti i soci e non solo a chi lo ospita in casapropria (anche se sede dell'associazione).
Definire dei chiari criteri di priorità nell'assegnazione deicomputer è necessario anche per evitare recriminazioni e proteste daparte delle associazioni a cui i computer saranno assegnati solo in un secondotempo.
Per diminuire ulteriormente la possibilità di recriminazione daparte dei destinatari, ribadiamo che è essenziale che il SoggettoRidistributore faccia parte del mondo del volontariato, e che ne sia autorità riconosciuta (anche se a volte criticata).
Un forte elemento destabilizzante per l'intero progetto sarebbe una«ingiusta» redistribuzione, anche se le ingiustizie fossero fatte inbuona fede, inconsapevolmente e per inesperienza, come potrebbe fare un Gruppo Linux.
Principi di funzionamento
Perché il Trashware inteso come riutilizzo dell'hardwaredismesso possa prosperare, devono essere scoraggiati i comportamenti dannosi per ilprocesso di riutilizzo. Questo lo si può fare scegliendo opportunamentei meccanismi che regolano la dinamica dell'intero processo.
Spesso le aziende che dismettono i computer tengono un comportamentoche contrasta con il loro buon riutilizzo: li conservano a lungo dopo che sono stati tolti dall'uso quotidiano; tolgono parti vitali datenere per casi di necessità che non si presentano quasi mai («cannibalizzazione» dei pc).
Per diminuire le perdite di macchine dovute a computer cannibalizzatiprima dello smaltimento, si consiglia di rendere possibile l'accesso da parte di pochi, selezionati membri del Soggetto Riqualificatore aicomputer che hanno preso la via dello smaltimento e che magari hanno alcuni componenti riutilizzabili per far funzionare quelli «quasibuoni». Come il meccanico che cerca un vecchio pezzo di ricambio dallosfasciacarrozze, i volontari del Gruppo Linux (o di quello che sarà ilSoggetto Riqualificatore) dovrebbero poter accedere alla massa dei computer non utilizzabili e indirizzati allo smaltimento. Tali computerpotrebbero avere ancora qualche pezzo funzionante e si potrebbe cosìsalvare un computer «quasi buono» che intanto ha intrapreso la via delriutilizzo.
Fare questo implica avere la possibilità di accedere ai computerche sono già diventati rifiuto, oppure poterne effettuare unavalutazione tecnica prima che lo diventino. Perché questo possa funzionareal meglio è importante che i locali del recupero non siano troppolontani da quelli dello smaltimento, e che l'accesso a questi ultimi siapossibile e regolato.
I volontari in questione devono essere pochi e selezionatiperché necessariamente accederanno ai locali del Soggetto Collettore, edovranno quindi essere previste le necessarie autorizzazioni e assicurazioni contro eventuali infortuni.
Incentivi di natura economica Il Trashware non deve essere un modo sbrigativo per disfarsi dellaspazzatura senza pagare quanto dovuto. Alcune aziende poco attente (o molto furbe) potrebbero mascherare con la disponibilità al donola volontà di buttare macchine inutilizzabili, senza pagare quantodovuto di smaltimento. Però una esenzione dal pagare lo smaltimento deipc ancora buoni potrebbe essere utile all'intero processo. Il prodotto lasciato in magazzino per anni, a perdere valore, nonè esentato dal pagamento al ritiro, così come il prodotto«cannibalizzato». Con il termine «cannibalizzare» intendiamo lasottrazione dai computer di parti preziose (solitamente le memoria ram), per riutilizzarle su altri pc. La cannibalizzazione di uncomputer lo candida inevitabilmente allo smaltimento chimico. Chi dismette dovrebbe pagare lo smaltimento dei computer che vengonoclassificati come non riutilizzabili. Questo ha implicazioni importanti, la prima delle quali è che spinge, per risparmiaresullo smaltimento, a non cannibalizzare i computer rendendoli inutilizzabili,nonché a disfarsi dei computer dismessi quanto prima, senza lasciarliper anni in un sottoscala a perdere valore. Si presenteranno quindi due strade: effettuare ritiri diversificati,inviando i pc buoni al ricondizionamento del Gruppo Linux e gli altri alla pesa e allo smaltimento, oppure un unico ritiro, registrando ipesi solo dopo la scelta - questa seconda pratica è più facile darealizzare se il Soggetto Riqualificatore è strettamente legato alSoggetto Collettore (la cooperativa di lavoro che citavamo nella descrizione dei possibili Soggetti Riqualificatori).
Privacy delle aziende E' importante che sia tutelata la privacy dell'azienda che dismette.Non è solo un problema etico o morale, ma anche economico: potrebberoessere diffuse informazioni commerciali o tecniche importanti. Chi si reca dall'azienda e prepara il materiale da recuperare, dividendo i pcriutilizzabili dagli altri, deve anche preoccuparsi che i dischi fissi dei computer siano tutti cancellati. In questo senso è utile far firmare una liberatoria all'aziendache dichiari di aver salvato e poi cancellato dai dischi tutte leinformazioni ritenute importanti.
Tracciabilità deicomputer recuperati È importante che il Soggetto Riqualificatore tenga traccia ditutti i numeri di serie dei computer transitati. Consigliamo di fermarsi ainumeri di serie della carcassa del computer e non di tracciare tutti i numeri di serie dei componenti contenuti.
Costi di smaltimento I computer ritirati dal Soggetto Riqualificatore perché suppostifunzionanti, che si rivelino poi inutilizzabili, devono essere affrontati come quelli smaltiti dalle aziende. I computer che si scoprono irrecuperabili e che devono essere destinatiallo smaltimento devono comportare un «costo», o un diminuito introito,per il Soggetto Riqualificatore, in modo da essere uno stimolo a selezionare con cura i computer alla raccolta.
Regalare o vendere? La risposta non è così ovvia come sembra. Se i computervengono regalati alle associazioni che ne fanno richiesta, sicuramente ilnumero dei computer donati (che non vanno allo smaltimento) aumenta, quindi diminuiscono i costi di smaltimento; se i computer vengonovenduti (magari a un prezzo davvero modico), si ottiene certamente un introito positivo per l'attività di riciclo, ma la lororichiesta potrebbe diminuire distogliendo così meno computer dallosmaltimento, facendo aumentare i costi di quest'ultimo. Sicuramente c'è un prezzo che ottimizza il costo totale: si creaun'entrata netta per l'attività di recupero ma rimane molto alto ilnumero dei pc richiesti e quindi sottratti al costo di smaltimento. Trovare il punto di massimo vantaggio economico globale saràcertamente scopo della sperimentazione pratica, o addirittura di una lungaesperienza operativa.
Usare Linux o comunque Software Libero Sui computer recuperati è assolutamente necessario installareSoftware Libero. Il software non-libero ha infatti diversi tipi diincompatibilità con la natura stessa del progetto. Incompatibilità soprattutto economiche, poiché l'acquistodelle licenze sarebbe troppo oneroso per associazioni di volontariato e per lepopolazioni dei paesi in via di sviluppo. Ovviamente è improponibileinstallare software proprietario senza pagare le costosissime licenze d'uso: si tratta di una attività contraria alle leggi e allecomuni licenze d'uso secondo le quali viene distribuito il software nonlibero. I Gruppi Linux e tutta la comunità del Software Libero sonofermamente contrari alla copia illegale di software proprietario (in generale "non-libero") almeno quanto sono favorevoli alla copia legale(e auspicata!) di Software Libero. Installando Software Libero inoltre non si diventa lo strumentocommerciale di nessuna delle grandi aziende, che sarebbero ben felici di avere degli ottimi agenti commerciali che diffondono e insegnanogratis i loro prodotti alle associazioni italiane e a vari popoli nel mondo. Insomma, nel caso delle licenze, non è solo un problema disoldi. Il software non-libero porta spesso alla chiusura, all'esclusività,al controllo da parte di altri. È infine spesso difficile reperire versioni di qualunquesoftware non-libero in grado di funzionare in modo corretto sulle macchineoggetto del recupero e, anche qualora ciò fosse possibile, risulterebbespesso inutile poiché i prodotti nuovi e aggiornati spesso non hannocaratteristiche accettabili di retrocompatibilità ma anzi contribuiscono, come descritto, in modo determinante all'obsolescenzatecnica e all'esclusione sociale. Il Software Libero concede invece l'accesso al proprio codice sorgentee quindi, oltre alla specifica libertà di distribuzione e utilizzo e alcosto generalmente ridotto (spesso nullo), fornisce la fondamentale possibilità di imparare come funzionano gli strumenti che siutilizzano, e di poterli fortemente personalizzare. Nell'ambito del Software Libero si possono trovare buoni programmi conrichieste hardware modeste in grado di funzionare ottimamente sui computer recuperati, avendo comunque la garanzia di restare al di fuoridella logica che porta all'invecchiamento accelerato dei prodotti informatici. Per alcuni progetti inoltre, ad esempio quelli riferiti ai paesi in viadi sviluppo, il Software Libero rappresenta meglio di qualunque altro modello la tecnologia vista nell'ottica del miglioramentodell'esistenza, della condivisione delle conoscenze e del progresso individuale e di gruppo che porti all'avanzamento socio-culturale,oltreché tecnologico, collettivo.
Questioni amministrative e legali I computer dismessi dalle aziende diventano rifiuti speciali a causadell'alto contenuto di metalli pesanti e sostanze tossiche (si pensi al trattamento che subiscono internamente i tubi catodici dei monitor).Chiunque volesse trattare questi oggetti dopo che sono diventati rifiuti si troverebbe a gestire rifiuti speciali, con tutte leimplicazioni formali, ambientali e giuridiche connesse. La soluzione che riteniamo più facilmente percorribile (epiù regolare) è quella di intercettare i computer riutilizzabili prima chediventino rifiuto speciale, e di fare questo sotto il controllo della localeazienda di smaltimento rifiuti. L'istituzionalizzazione di questo processo sicuramente darà tranquillità al SoggettoRiqualificatore, e sicurezza che tutto il sistema non diventi un modo irregolare pergestire rifiuti speciali.
Dismissione dalle aziende La dismissione dalle aziende può avvenire in due modi: il primoè la fatturazione a costo zero da parte delle aziende al SoggettoRiqualificatore; il secondo è la raccolta da parte del Soggetto Collettore, la scelta dei pc riutilizzabili e la successivaattribuzione dei costi di smaltimento all'azienda solo per la quota di pc veramente inutilizzabili. In entrambi i casi i computer«buoni» non diventano mai rifiuti speciali. Nel primo caso diventa necessaria una gestione dei numeri di serie deicomputer raccolti, in quanto si dovrà poter dimostrare quanti e qualicomputer il Soggetto Riqualificatore consegna al Soggetto Ridistributore e quali invece rimarranno senza destinazione e andrannosmaltiti in modo tradizionale-chimico. Si ritiene utile però gestire i numeri di serie dei computerriutilizzabili anche nel secondo caso, per il quale in realtà nonsarebbe strettamente necessario. Quindi: l'azienda che dismette chiama il Soggetto Collettore; tale Soggetto (o chi per lui) raccoglie tutti icomputer; il Soggetto Riqualificatore sottrae al destino di smaltimento i computer buoni; all'azienda che dismette tornano indietro unafattura, pari al costo di ritiro dei computer inutilizzabili, e un elenco di numeri di serie di computer che saranno riutilizzati.
Assicurazione dei soci nel Soggetto Riqualificatore Per il Soggetto Riqualificatore è necessaria una assicurazioneper lavorare su computer sotto tensione. In generale i Gruppi Linux nonhanno molti soldi per provvedere a questo. Si deve prevedere nel costo generale del progetto anche questa piccola uscita. Una scelta sperimentata dal GOLEM – Gruppo Operativo Linux Empoli -è quella di suddividere i soci in ordinari e operativi, in modo daassicurare solo i soci operativi e ridurre i costi del premio assicurativo. Inoltre viene fatta una assicurazione nei confronti di unminimo numero di terzi soggetti che, pur non essendo soci, potrebbero essere in visita nei locali dell'associazione dedicati al recuperocomputer. Si tutelano così anche eventuali ospiti o futuri soci chevisitano per la prima volta i laboratori di riqualificazione dei pc.
Formazione a cascata Se i computer recuperati diventeranno molti, i volontari del GruppoLinux non saranno certamente più sufficienti per coprire tutte lenecessità formative che si manifesteranno sul territorio. Anche inquesto caso il Soggetto Ridistributore, molto vicino ai destinatari del Trashware, potrebbe fare da tramite nella formazione. Chi coordina le associazioni di volontariato su tutto il territoriopuò sicuramente fare da tramite nella formazione di base, preparando dellepersone vicine ai destinatari le quali, a loro volta, diffonderanno la conoscenza di base del sistema operativo e dei maggiori strumenti dicomunicazione (Internet, posta elettronica). Una struttura a cascata della formazione sicuramente riduce i costitotali di formazione dei singoli cittadini partecipanti a qualche associazione di volontariato. La “formazione ai formatori” potrebbeessere anche un mezzo di finanziamento del Gruppo Linux, che cosìdiventa autonomo nelle sue spese (energia elettrica, affitto, connettività Internet).
Assistenza Ancora poco chiaro è come possa essere vantaggiosamentegestibile l'assistenza tecnica delle macchine riutilizzate. Finora non ci sonostati grossi flussi di macchine, quindi il problema dell'assistenza èstato molto facile da circoscrivere. Si pensa alla disponibilità del Gruppo Linux nelle ore dedicateal trashware, solitamente il dopocena essendo molti dei volontarilavoratori o studenti universitari. Questo tipo di assistenza è sicuramente poco costoso, rientranell'attività di Trashware e semplicemente sottrae tempo al recupero dialtri pc riparando i problemi sopraggiunti nei computer già consegnati.Sicuramente è anche poco comodo: l'associazione destinataria del computer deve portarlo nella sede di Riqualificazione e aspettare chesia ripristinato. L'assistenza richiesta può però diventare fonte dipiccolo guadagno per studenti e tecnici non professionali che, mentre aiutano l'interoprocesso, guadagnano piccole cifre con questo lavoro e magari si preparano per una futura attività professionale in campoaziendale e non trashware. In questo caso sarà di certo possibileorganizzare attività di assistenza «a domicilio».
Possibili progetti futuri Il «possibili» nel titolo di questo capitolo non intendesottolineare la difficoltà di questi progetti, successivi alla realizzazionedel recupero dei computer. Riteniamo che la parte difficile sia l'otteneregrandi quantità di computer a basso costo, dopo di che il numero diattività interessanti e possibili diventa enorme. Questi sono solo alcuni esempi.
Tracciabilità on-line Database con accesso diretto, via web, dei donatori (per far vedereloro chi sono i destinatari) e delle associazioni che hanno già avutoil computer (per risalire ai donatori). Si pensa così di instaurare un controllo sociale, affettivo, enon poliziesco del destino dei computer recuperati. È auspicabile mettere online anche il «mercato»delle associazioni richiedenti e delle aziende che potrebbero smaltire, in modo dapreparare lo smaltimento sulle esigenze e non disperdere quanto dismesso, solo per distrazione del Soggetto Riqualificatore. Formazioneprofessionale sull'hardware L'enorme disponibilità di hardware a costo bassissimo rendeimmediatamente possibili corsi di formazione per tecnico hardware che attualmente non sono realizzabili, per esempio dalle scuole tecniche,per mancanza di materiale su cui provare senza timore di renderlo inutilizzabile. L'Istituto Tecnico Industriale Statale di Empoli siè già dichiarato interessato a organizzare un corso di formazionepost diploma per tecnico hardware installatore. In effetti l'attività di Trashware è di per se unaperfetta palestra per formare competenze di livello professionale: si impara a montare uncomputer, scegliendo l'hardware, installandoci poi un sistema operativo completo e professionale (GNU/Linux), configurandolo per il comune usoda ufficio e in rete. Se si impara a fare tutto questo pur nelle mille difficoltà dei pc vecchi, il raggiungimento di una ottimacompetenza è garantito! Tirocini formativi A coronamento del precedente paragrafo non si può ignorare lapossibilità di inserire giovani in tirocinio formativo. Sicuramentequesto aumenterebbe la produttività del Trashware, insegnando ai giovani tirocinanti a costruire un computer e a installarci un sistemaoperativo, il che rappresenterebbe già una professionalità non comune.
Scuole, studenti e giovani appassionati La scuola investe sempre più sull'informatica, che ormaiè presente ad ogni grado e in ogni indirizzo. Quello che spesso succede però,è che si trascurano le effettive possibilità d'accesso degli studentia quanto viene trattato durante le ore di lezione al di fuori dell'ambitoscolastico. Spesso i programmi applicativi utilizzati sono non-Liberi e con costidi acquisto assolutamente improponibili per qualsiasi studente o famiglia; non sempre inoltre sono previsti spazi di approfondimento eutilizzo di tali strumenti all'interno delle strutture scolastiche, al di fuori dell'attività frontale. Alcuni di questi applicativi possono inoltre avere richieste hardwareparticolarmente esose e, di nuovo, spesso inaccessibili a molti. Altro problema, sentito perlopiù in scuole tecniche especificamente orientate all'informatica, è l'estrema limitazione dell'offertaformativa dal punto di vista dell'hardware, a causa sia dei tempi ridotti sia dei costi che operazioni di questo tipo porterebberoinevitabilmente. Progetti di trashware orientati a questo interessante settore e rivoltisia alle scuole sia, all'esterno, agli studenti, potrebbero mettere a disposizione i pc recuperati per trovare e provare alternative libere evalide agli strumenti utilizzati per l'apprendimento, soprattutto nei confronti di chi si trovasse in situazioni di maggioredifficoltà. Potrebbero inoltre essere organizzate proprio quelle attivitàformative orientate alla conoscenza e basate sull'esperienza direttasull'hardware, fondamentali quanto assenti, per chiunque voglia avvicinarsi all'informatica con un minimo di cognizione di causa eancora di più per chi ha scelto percorsi formativi ad essa altamentecollegati.
Anziani Socialmente sta diventando sempre più strategica lanecessità di informatizzare gli anziani. Per diversi motivi: sociali, economici,personali dell'anziano. Inoltre il livello di scolarizzazione delle nuove generazioni di anziani permette il proficuo utilizzo da parteloro anche di strumenti intellettualmente più sofisticati come la postaelettronica, la navigazione web, la messaggistica in tempo reale.
Motivi economici L'uso di strumenti di comunicazione come quelli offerti da Internetpermette di mantenere un più stretto contatto (più frequente) conl'anziano da parte di parenti o istituzioni (ASL, comuni, associazioni). La partecipazione di un anziano a liste di discussione pubbliche(mailing-list), a forum o a chat, permette agli assistenti sociali, di ASL o altre associazioni, il monitoraggio delle condizioni psicologichedell'anziano. Tale monitoraggio permette l'accendersi tempestivo di spie d'allarme che provocano interventi di tipo tradizionale (visite adomicilio, per esempio). È evidente il possibile risparmio economico nel monitoraggiodegli anziani senza per questo diminuire le attenzioni e il rapporto con ilsoggetto, anzi aumentando la presenza come frequenza di contatti. Effetto socializzante e di supporto reciproco fra anziani e,perché no, fra giovani e anziani.
Motivi personali e sociali Mantenimento di una socialità, che sembra artefatta, ma èfunzionante e sensibilmente viva. Superamento delle barriere fisiche nel confrontocon le nuove generazioni. Partecipazione a discussioni «altre» (perinteressi, per lingua, per esperienza). Un capitolo particolarmente intreressante è quello degli anzianidi oggi e di domani, che non sono più identificabili col "nonnetto"poco scolarizzato. La comunicazione informatica (chat, email, forum, gruppidi discussione) annulla il preoccupante gap comunicativo generazionale, permettendo la contemporanea presenza in spazi virtuali di interscambiofra soggetti generazionalmente distanti. Sarà sicuramente interessante scoprire che "diavoletta87", sexsymbol della chat "musicamusica", non è una lolita nata nel 1987 ma unasimpatica vecchietta di 87 anni che si muove con difficoltà da casa matiene testa, con tutti i suoi messaggi, agli innumerevoli spasimanti virtuali. Per ottenere tutto ciò è necessario fornire un personalcomputer a ciascuno e fare formazione, molta formazione.
Inserimenti terapeutici L'esistenza di un luogo come l'Officina Informatica permette ilproficuo inserimento di persone con particolari difficoltà psicologicheo fisiche in un ambiente frequentato da giovani, da volontari (informatici) e, a questo punto, anche da volontari sociali che possonocoadiuvare inserimenti terapeutici o tirocini formativi. L'impiego di persone in tirocinio o inserimento può renderevantaggioso il lavoro di disassemblaggio dei pc non più funzionanti edestinati allo smaltimento, separando metallo, plastica, conduttori, schedeagevolandone lo smaltimento. In questa attività diventa un vantaggiol'essere staccati dalla rete elettrica, abbassando il rischio anche a fronte di minori capacità manuali e cognitive. Da riflessioni scaturite con addetti al settore si profila interessantel'inserimento di persone con inabilità deambulatorie, perché l'attivitàdi disassemblaggio si può fare anche seduti: inoltre si deve considerare che in molti di questi casi la disabilità fisicaè dovuta ad incidenti, quindi senza la presenza di problemi legati adisabilità cognitive. In questi casi è possibile tentare una formazionecome tecnico informatico, ovvero nell'installazione e configurazione diGNU/Linux. Questo è comunque un tema molto specialistico che attende diessere approfondito da persone competenti.
Formazione per adulti e nuovo analfabetismo Questo è l'aspetto in cui il riutilizzo di computer dismessipuò dare i suoi massimi risultati: per diffondere l'informatica (e soprattuttol'accesso ai meccanismi comunicativi e informativi che essa porta con se) è necessario avere strumenti materiali. Si possono faretutti i discorsi più belli del mondo, ma senza un computer non èpossibile fare informatica pratica! La disponibilità di computer, funzionanti anche se nonperformanti, è strettamente necessaria a combattere il nuovo analfabetismo indottodall'informatica. Si può a tutti gli effetti parlare di nuovo analfabetismo se un individuo non è in grado di scrivere unalettera (email) da solo. Se vogliamo dare a tutti l'accesso ai nuovi mezzi di informazione ecomunicazione serve al più presto un grande numero di computer, disponibili a bassissimo costo. Solo fornendo i giusti strumenti ai singoli e ai gruppi che desideranofarne un uso sociale-sperimentale, è possibile riproporre la caricapropulsiva data dall'alfabetizzazione di massa che ha caratterizzato la prima metà del secolo scorso. Gli strumenti informatici comunicativi e informativamente interattivi,resi disponibili a bassissimo prezzo a un grande numero di persone, rendono possibili innovativi meccanismi di partecipazione alla vitasociale. La diffusione di molti pc a basso costo fra le associazioni divolontariato permetterà l'avvicinamento a questo importante mezzo dicomunicazione anche a persone che non avrebbero mai fatto il passo da soli, ma che, forse, lo faranno insieme agli amici dell'associazionealla cui vita sociale partecipano.
Gruppi Linux Per avere l'elenco aggiornato dei LUG Linux Users Group italiani sipuò visitare il sito web dell'Italian Linux Society: ILS. L'elenco di tuttii LUG si trova alla pagina http://www.linux.it/LUG/
Come contattare un LUG Il modo migliore per contatare un LUG è sicuramente attraversoil suo sito web, cercando e scrivendo poi alla «mailing list» olista di discussione del gruppo. Così è possibile raggiungeretutti i componenti con un solo messaggio.
Varie Modulo per la donazione dei computer alle associazioni Le associazioni che ricevono i computer firmeranno un accordo con cuisi impegnano a non dismettere abusivamente i computer, ma a restituirli al ricondizionatore, inoltre si impegnano a diffondere la conoscenzadel Software Libero fra i loro associati. Il Gruppo Linux o il Soggetto Riqualificatore offre la propriadisponibilità per partecipare ad assemblee o iniziative dell'associazione su questo tema.
Modulo per il ritiro dei computer dalle aziende Si deve prevedere una frase che tuteli la riservatezza dei datiaziendali eventualmente contenuti nei dischi fissi dei computer donati.
Criteri di redistribuzione dei computer recuperati Il Soggetto Redistributore è scelto non a caso: la soluzionemigliore è quella basata sulle "associazioni di associazioni" o organizzazioni dicoordinamento delle associazioni di volontariato presenti sul territorio. Ovviamente nel caso di cooperazione internazionale è necessarioche il Soggetto Redistributore sia una organizzazione con esperienze pratichein tal senso, che possa servire da guida anche per nuove associazioni che non abbiano ancora progetti attivi. In sostanza si consiglia di demandare la redistribuzione dei computernon al Gruppo Linux che li prepara, ma a chi conosce bene il mondo del volontariato e soprattutto ne ha il riconoscimento di azionecoordinatrice. Come esempio esplicativo citiamo i soggetti coinvolti per primi nellaprogettazione del Trashware a Empoli: CAVE – Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Empolesi (sembra fatto apposta!); e poi ilcoordinamento territoriale ARCI, che funziona da contatto con innumerevoli circoli culturali-ricreativi sul territorio (quasi 90) econ altre associazioni ad esso affiliate. Criteri di precedenza per il volontariato locale I seguenti criteri di precedenza nella redistribuzione di computernelle associazioni locali di volontariato è incompleto e indicativo, manon casuale: è frutto dei consigli delle associazioni citate sopra edella loro lunga (e spesso faticosa) esperienza. Esempi:
Si consegnano i computer prima alle associazioni che non nehanno. Questa scelta non è banale, se si consegnano i pc alle associazioni che ne hanno già, saranno sicuramente usati dipiù e meglio. Si preferisce consegnarli prima a chi non ne ha, anche sesaranno inizialmente sottoutilizzati. Nel breve periodo porta maggiori risultati la scelta opposta. Preferiamo comunque questa. Si consegnano prima alle associazioni che hanno una sede fisica.In assenza di una sede pubblica, verosimilmente il computer dovràessere posto in casa di uno dei soci, forse del presidente, e in ogni caso ci sarà un accesso ridotto da parte di tutti gli altrisoci. Poiché lo scopo primario è quello di diffondere culturainformatica si prefericono le associazioni con una sede aperta ai soci. Si preferiscono le associazioni che hanno al loro interno sociche possano usare al meglio i computer, ma che soprattutto sappiano coinvolgere anche gli altri. Riteniamo che questo approccio possaattenuare la diffidenza di molti verso l'informatica: se si può avvicinarsi con l'aiuto di un amico, all'interno dell'associazione,sicuramente il disagio sarà minore. Si preferiscono le associazioni che partecipano a corsi oorganizzano formazione per i loro associati. Si preferisce consegnare computer con caratteristiche adatteall'associazione. Per una piccola associazione che usa solo la posta elettronica e il web può bastare anche un computer dei menopotenti, mentre per una grande che deve gestire archivi e amministrazioneè sicuramente necessario un computer più potente. Per fare questoè necessario conoscere benissimo le associazioni operanti sul territorio.
L'elenco dei criteri dovrà allungarsi con le versioni successivedi questo documento. Preghiamo chiunque abbia idee o esperienza in meritodi comunicarle all'indirizzo di posta elettronica trashware@libersoft.it
Criteri e consigli per la cooperazione internazionale Tipi di computer Tipi di programmi applicativi Lingua Trasferimento e dogane Assistenza tecnica a destinazione Formazione Collegamenti a Internet Mailing lists Definizione delle necessità medie o specifiche perogni caso Tipi di computer Tipi di programmi applicativi
Contributi e ringraziamenti
GOLEM - Gruppo Operativo Linux Empoli (sito web: http://golem.linux.it/ email: golem[at]golem.linux.it). Gianni Casalini del GOLEM per l'attività pionieristica e peraver coniato il termine «Trashware» nel senso in cui èinteso in questo documento (email: casalini@autistici.org). Alberto del GOLEM per aver redatto la versione originale del Trashwarehow-to (email: hal[at]linux.it). Ingegneria Senza Frontiere di Trento(http://www.science.unitn.it/~isf-ict/), Genova (http://www.diam.unige.it/isf/) Firenze (http://www.isf.lilik.it/),Pisa (http://isf.minasithil.org/pisa/). Manuele Rampazzo del progetto Faber (sito web: http://faber.linux.itemail: manu@linux.it). Francesco Poli per aver curato la prima edizione sotto GPL, nella formarichiesta dalla licenza (email: frx[at]winstonsmith.info
GPL: General Public License
Nel seguito è riportata la licenza GNU GPL versione 2. La versione originale inglese è l'unica legalmente valida incaso di contenzioso; tuttavia esistono traduzioni in altre lingue, create perfavorire la comprensione della licenza da parte di un più vasto pubblico (la traduzione italiana può essere letta pressohttp://www.softwarelibero.it/gnudoc/gpl.it.txt).
GNU GENERAL PUBLIC LICENSE
Version 2,June 1991
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The licenses for most software are designed to take away your freedom toshare and change it. By contrast, the GNU General Public License is intended to guarantee your freedom to share and change freesoftware--to make sure the software is free for all its users. This General Public License applies to most of the Free SoftwareFoundation's software and to any other program whose authors commit to using it. (Some other Free Software Foundation software is covered bythe GNU Lesser General Public License instead.) You can apply it to your programs, too.
When we speak of free software, we are referring to freedom, not price. OurGeneral Public Licenses are designed to make sure that you have the freedom to distribute copies of free software (and charge for thisservice if you wish), that you receive source code or can get it if you want it, that you can change the software or use pieces of it in newfree programs; and that you know you can do these things.
To protect your rights, we need to make restrictions that forbid anyone todeny you these rights or to ask you to surrender the rights. These restrictions translate to certain responsibilities for you if youdistribute copies of the software, or if you modify it.
For example, if you distribute copies of such a program, whether gratis orfor a fee, you must give the recipients all the rights that you have. You must make sure that they, too, receive or can get the source code.And you must show them these terms so they know their rights.
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Also, for each author's protection and ours, we want to make certain thateveryone understands that there is no warranty for this free software. If the software is modified by someone else and passed on, we want itsrecipients to know that what they have is not the original, so that any problems introduced by others will not reflect on the original authors'reputations.
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2. You may modify your copy or copies of the Program or any portion of it, thus forming a work basedon the Program, and copy and distribute such modifications or work under the terms of Section 1 above, provided that you also meet all ofthese conditions:
a) You must cause the modified files to carry prominent notices stating that you changed the files andthe date of any change.
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3. You may copy and distribute the Program (or a work based on it, under Section 2) in object code orexecutable form under the terms of Sections 1 and 2 above provided that you also do one of the following:
a) Accompany it with the complete corresponding machine-readable source code, which must bedistributed under the terms of Sections 1 and 2 above on a medium customarily used for software interchange; or,
b) Accompany it with a written offer, valid for at least three years, to give any third party, for acharge no more than your cost of physically performing source distribution, a complete machine-readable copy of the correspondingsource code, to be distributed under the terms of Sections 1 and 2 above on a medium customarily used for software interchange; or,
c) Accompany it with the information you received as to the offer to distribute correspondingsource code. (This alternative is allowed only for noncommercial distribution and only if you received the program in object code orexecutable form with such an offer, in accord with Subsection b above.)
The source code for a work means the preferred form of the work for makingmodifications to it. For an executable work, complete source code means all the source code for all modules it contains, plus any associatedinterface definition files, plus the scripts used to control compilation and installation of the executable. However, as a specialexception, the source code distributed need not include anything that is normally distributed (in either source or binary form) with themajor components (compiler, kernel, and so on) of the operating system on which the executable runs, unless that component itself accompaniesthe executable.
If distribution of executable or object code is made by offering access tocopy from a designated place, then offering equivalent access to copy the source code from the same place counts as distribution of thesource code, even though third parties are not compelled to copy the source along with the object code.
4. You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Program except as expressly providedunder this License. Any attempt otherwise to copy, modify, sublicense or distribute the Program is void, and will automatically terminateyour rights under this License. However, parties who have received copies, or rights, from you under this License will not have theirlicenses terminated so long as such parties remain in full compliance.
5. You are not required to accept this License, since you have not signed it. However, nothingelse grants you permission to modify or distribute the Program or its derivative works. These actions are prohibited by law if you do notaccept this License. Therefore, by modifying or distributing the Program (or any work based on the Program), you indicate youracceptance of this License to do so, and all its terms and conditions for copying, distributing or modifying the Program or works based on it.
6. Each time you redistribute the Program (or any work based on the Program), the recipientautomatically receives a license from the original licensor to copy, distribute or modify the Program subject to these terms and conditions.You may not impose any further restrictions on the recipients' exercise of the rights granted herein. You are not responsible for enforcingcompliance by third parties to this License.
7. If, as a consequence of a court judgment or allegation of patent infringement or for any otherreason (not limited to patent issues), conditions are imposed on you (whether by court order, agreement or otherwise) that contradict theconditions of this License, they do not excuse you from the conditions of this License. If you cannot distribute so as to satisfysimultaneously your obligations under this License and any other pertinent obligations, then as a consequence you may not distribute theProgram at all. For example, if a patent license would not permit royalty-free redistribution of the Program by all those who receivecopies directly or indirectly through you, then the only way you could satisfy both it and this License would be to refrain entirely fromdistribution of the Program.
If any portion of this section is held invalid or unenforceable under anyparticular circumstance, the balance of the section is intended to apply and the section as a whole is intended to apply in othercircumstances.
It is not the purpose of this section to induce you to infringe any patentsor other property right claims or to contest validity of any such claims; this section has the sole purpose of protecting the integrityof the free software distribution system, which is implemented by public license practices. Many people have made generous contributionsto the wide range of software distributed through that system in reliance on consistent application of that system; it is up to theauthor/donor to decide if he or she is willing to distribute software through any other system and a licensee cannot impose that choice.
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8. If the distribution and/or use of the Program is restricted in certain countries either by patentsor by copyrighted interfaces, the original copyright holder who places the Program under this License may add an explicit geographicaldistribution limitation excluding those countries, so that distribution is permitted only in or among countries not thus excluded. In suchcase, this License incorporates the limitation as if written in the body of this License.
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Each version is given a distinguishing version number. If the Programspecifies a version number of this License which applies to it and "any later version", you have the option of following the terms andconditions either of that version or of any later version published by the Free Software Foundation. If the Program does not specify a versionnumber of this License, you may choose any version ever published by the Free Software Foundation.
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