Differenze tra le versioni di "Darwin contro il dottor Moreau"
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− | Esistono | + | Esistono '''migliaia''' di progetti (e conseguenti programmi) di informatica Libera. Programmi liberi, Software Libero, liberamente sviluppato e distribuito secondo le regole della General Public Licence - GNU GPL. |
− | L'elenco più esteso di programmi liberi si trova su sourceforge (la fucina dei sorgenti, del codice sorgente). La prima volta che ho preso coscienza dell'enorme quantità di programmi | + | L'elenco più esteso di programmi liberi si trova su sourceforge (la fucina dei sorgenti, del codice sorgente). La prima volta che ho preso coscienza dell'enorme quantità di programmi liberi esistenti sono rimasto perplesso: '''il loro numero è legione'''. |
− | Esistono programmi | + | Esistono programmi liberi per fare praticamente qualsiasi cosa, ma «qualsiasi» per davvero! Anche le cose più inutili, assurde, impensate e - secondo me - impensabili. Ci sono un ristretto numero di progetti importanti, cioè grandi, con molte collaborazioni, molto utilizzati. Ma c'è anche un'infinità di programmi la cui utilità rimane per me un mistero. Molti programmatori, a volte anche solitari, hanno una necessità, una passione, si dedicano quindi "anema e core" a sviluppare un programma per soddisfare la necessità o la passione. Spesso questi programmi sono rilasciati sotto licenza libera GPL e diventano Software Libero. |
− | Molti programmi hanno vita effimera, si spengono insieme all'ardore iniziale dei loro creatori. Altri hanno vita lunga ma fatta di stenti. Alcuni rimangono in letargo per anni, poi si risvegliano perché tornano attuali grazie alla lungimiranza dei loro sviluppatori. Alcuni programmi hanno un successo e una diffusione eccezionali, per poi spengersi miseramente al cambiare delle tecnologie, superati dalle necessità degli utenti. Alcuni si fondono fra loro creando un | + | Molti programmi hanno vita effimera, si spengono insieme all'ardore iniziale dei loro creatori. Altri hanno vita lunga ma fatta di stenti. Alcuni rimangono in letargo per anni, poi si risvegliano perché tornano attuali grazie alla lungimiranza dei loro sviluppatori. Alcuni programmi hanno un successo e una diffusione eccezionali, per poi spengersi miseramente al cambiare delle tecnologie, superati dalle necessità degli utenti. Alcuni si fondono fra loro creando un «figlio» in cui si riconoscono i tratti dei programmi genitori. Alcuni si biforcano come i sentieri del giardino di Ts'ui Pen. Programmatori indomiti litigano, si odiano, si separano e si combattono a colpi di successi e nuove fuinzionalità. Per poi magari rifondersi. |
− | Ecco, questo è il mondo dei programmi liberi: un mondo vitale, in fermento e sprecone, come solo la natura riesce ad esserlo. Ogni rana depone una quantità innumerevole di uova per creare solo pochi suoi simili. Ma non solo. Il Software Libero, come la natura, si evolve | + | Ecco, questo è il mondo dei programmi liberi: un mondo vitale, in fermento e sprecone, come solo la natura riesce ad esserlo. Ogni rana depone una quantità innumerevole di uova per creare solo pochi suoi simili. Ma non solo. Il Software Libero, come la natura, si evolve. Elementi di codice (genetico o digitato), imponderato e imponderabile, possono genialmente inserirsi in ogni progetto, per opera di ogni libero programmatore. Infatti l'evoluzione non ha tempi preordinati, è veloce o lenta in base alle condizioni ambientali, a quanto è necessario o richiesto dal programma. |
− | In questo caotico fermento si riconosce davvero la molteplice diversità che il buon Darwin osservò per primo fra tartarughe, iguana e fringuelli. Inoltre, come ci insegnano le teorie più moderne, sono i progetti più pazzi e diversi che muoiono subito oppure che danno una svolta evolutiva all'intero sistema. Come ci insegna la moderna etologia, in natura il nuovo | + | In questo caotico fermento si riconosce davvero la molteplice diversità che il buon Darwin osservò per primo fra tartarughe, iguana e fringuelli. Inoltre, come ci insegnano le teorie più moderne, sono i progetti più pazzi e diversi che muoiono subito oppure che danno una '''svolta evolutiva''' all'intero sistema. Come ci insegna la moderna etologia, in natura il nuovo «tipo» ha origine all'improvviso e da quel momento in poi si evolve armonicamente. |
− | Per consentire l'evoluzione è necessaria una discontinuità, magari piccola ma netta. Per avere una discontinuità spesso è più decisivo l'apporto di una mente nuova e inattesa piuttosto che il monitoraggio continuo delle ricerche di mercato. | + | In pratica non sono mai esistite le giraffe col collo medio: o corto, o lungo. All'inizio sembravano dei mostri ma poi le lungherellone hanno vinto. Così tanti programmi nati dalla fantasia e dalle ossa di illusi programmatori muoiono poco dopo la nascita, ma alcuni sopravvivono e portano il progresso e l'innovazione. |
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+ | Per consentire l'evoluzione è necessaria una discontinuità, magari piccola, ma netta. Per avere una discontinuità spesso è più decisivo l'apporto di una mente nuova e inattesa piuttosto che il monitoraggio continuo delle ricerche di mercato. | ||
− | + | Questo ci serve solo per scoprire che il modo di sviluppo più naturale che esista (quello con cui si sviluppa la natura!) è '''caotico''', è sprecone, '''ridondante''', e inserisce ad ogni passo il seme dell'innovazione inaspettata. E il risultato di tutto ciò è il tranquillo panorama campestre che ci circonda. Il caos primigenio ottiene, come somma di tutte le sue infinite componenti, la quiete ordinata di un tranquillo paesaggio di campagna. | |
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− | Ma al mondo non esiste solo ciò che è naturale, esistono anche creature artificiali, volute, pensate, costruite, organizzate, preordinate secondo uno schema fisso o poco flessibile, noto, determinato, dove la devianza, invece di essere vita, è errore: esiste anche il software proprietario. Il programma, di solito uno alla volta, senza integrarsi con i suoi simili, è disegnato a tavolino per dare quello che si pensa che ci si debba attendere mediamente da esso. Lo si forza artificiosamente a ottenere dei risultati che spesso sono solo un surrogato di quanto servirebbe davvero. Spesso la volontà, e il potere, di pochi uomini riece a | + | Ma al mondo non esiste solo ciò che è naturale, esistono anche '''creature artificiali''', volute, pensate, costruite, organizzate, preordinate secondo uno schema fisso o poco flessibile, noto, determinato, '''dove la devianza, invece di essere vita, è errore''': esiste anche il software proprietario. Il programma, di solito uno alla volta, senza integrarsi con i suoi simili, è disegnato a tavolino per dare quello che si pensa che ci si debba attendere mediamente da esso. Lo si forza artificiosamente a ottenere dei risultati che spesso sono solo un surrogato di quanto servirebbe davvero. Spesso la volontà, e il potere, di pochi uomini riece a '''forzare''' non solo lo sviluppo, ma anche la '''diffusione''' e l'utilizzo di un programma. Forzano le risposte dell'ambiente per soddisfare i requisiti che si erano '''preimpostati''' a tavolino. |
− | Per tornare al parallelo con la natura: se lo sviluppo del Software Libero ci ricorda le isole del Pacifico, lo sviluppo del software proprietario ci ricorda la terribile isola del dottor Moreau: esseri ibridi, creati in laboratorio, senza possibilità né di evolvere né di morire. " | + | Per tornare al parallelo con la natura: se lo sviluppo del Software Libero ci ricorda le isole del Pacifico, lo sviluppo del '''software proprietario''' ci ricorda '''la terribile isola del dottor Moreau''': esseri ibridi, creati in laboratorio, senza possibilità né di evolvere né di morire. "«Mostri» creati dalla fantasia del loro signore e padrone, con l'aiuto della chirurgia e della '''volontà di potere''' dell'uomo. Esseri fantastici, a volte anche agili potenti e vincenti ma '''immancabilmente sterili''' perché così li vuole il loro padrone. |
− | Non evolvono perché non si uniscono ai loro simili ( | + | Non evolvono perché non si uniscono ai loro simili ('''non hanno simili!''') e non muoiono perché il loro padrone può permettersi di non premetterglielo. |
La loro trasformazione ricorda più la selezione delle bestie da compagnia che vengono terribilmente selezionate per assecondare l'ultima moda che li vuole col pelo lungo o corto, oppure senza; col carattere mansueto o docile, oppure senza. | La loro trasformazione ricorda più la selezione delle bestie da compagnia che vengono terribilmente selezionate per assecondare l'ultima moda che li vuole col pelo lungo o corto, oppure senza; col carattere mansueto o docile, oppure senza. | ||
− | Bestie e programmi tutto sommato | + | Bestie e programmi tutto sommato «regolari» e coerenti con le '''tendenze di mercato'''. '''Non sempre sensati e innovativi'''. |
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Versione attuale delle 16:27, 21 set 2015
Esistono migliaia di progetti (e conseguenti programmi) di informatica Libera. Programmi liberi, Software Libero, liberamente sviluppato e distribuito secondo le regole della General Public Licence - GNU GPL.
L'elenco più esteso di programmi liberi si trova su sourceforge (la fucina dei sorgenti, del codice sorgente). La prima volta che ho preso coscienza dell'enorme quantità di programmi liberi esistenti sono rimasto perplesso: il loro numero è legione.
Esistono programmi liberi per fare praticamente qualsiasi cosa, ma «qualsiasi» per davvero! Anche le cose più inutili, assurde, impensate e - secondo me - impensabili. Ci sono un ristretto numero di progetti importanti, cioè grandi, con molte collaborazioni, molto utilizzati. Ma c'è anche un'infinità di programmi la cui utilità rimane per me un mistero. Molti programmatori, a volte anche solitari, hanno una necessità, una passione, si dedicano quindi "anema e core" a sviluppare un programma per soddisfare la necessità o la passione. Spesso questi programmi sono rilasciati sotto licenza libera GPL e diventano Software Libero.
Molti programmi hanno vita effimera, si spengono insieme all'ardore iniziale dei loro creatori. Altri hanno vita lunga ma fatta di stenti. Alcuni rimangono in letargo per anni, poi si risvegliano perché tornano attuali grazie alla lungimiranza dei loro sviluppatori. Alcuni programmi hanno un successo e una diffusione eccezionali, per poi spengersi miseramente al cambiare delle tecnologie, superati dalle necessità degli utenti. Alcuni si fondono fra loro creando un «figlio» in cui si riconoscono i tratti dei programmi genitori. Alcuni si biforcano come i sentieri del giardino di Ts'ui Pen. Programmatori indomiti litigano, si odiano, si separano e si combattono a colpi di successi e nuove fuinzionalità. Per poi magari rifondersi.
Ecco, questo è il mondo dei programmi liberi: un mondo vitale, in fermento e sprecone, come solo la natura riesce ad esserlo. Ogni rana depone una quantità innumerevole di uova per creare solo pochi suoi simili. Ma non solo. Il Software Libero, come la natura, si evolve. Elementi di codice (genetico o digitato), imponderato e imponderabile, possono genialmente inserirsi in ogni progetto, per opera di ogni libero programmatore. Infatti l'evoluzione non ha tempi preordinati, è veloce o lenta in base alle condizioni ambientali, a quanto è necessario o richiesto dal programma.
In questo caotico fermento si riconosce davvero la molteplice diversità che il buon Darwin osservò per primo fra tartarughe, iguana e fringuelli. Inoltre, come ci insegnano le teorie più moderne, sono i progetti più pazzi e diversi che muoiono subito oppure che danno una svolta evolutiva all'intero sistema. Come ci insegna la moderna etologia, in natura il nuovo «tipo» ha origine all'improvviso e da quel momento in poi si evolve armonicamente.
In pratica non sono mai esistite le giraffe col collo medio: o corto, o lungo. All'inizio sembravano dei mostri ma poi le lungherellone hanno vinto. Così tanti programmi nati dalla fantasia e dalle ossa di illusi programmatori muoiono poco dopo la nascita, ma alcuni sopravvivono e portano il progresso e l'innovazione.
Per consentire l'evoluzione è necessaria una discontinuità, magari piccola, ma netta. Per avere una discontinuità spesso è più decisivo l'apporto di una mente nuova e inattesa piuttosto che il monitoraggio continuo delle ricerche di mercato.
Questo ci serve solo per scoprire che il modo di sviluppo più naturale che esista (quello con cui si sviluppa la natura!) è caotico, è sprecone, ridondante, e inserisce ad ogni passo il seme dell'innovazione inaspettata. E il risultato di tutto ciò è il tranquillo panorama campestre che ci circonda. Il caos primigenio ottiene, come somma di tutte le sue infinite componenti, la quiete ordinata di un tranquillo paesaggio di campagna.
Ma al mondo non esiste solo ciò che è naturale, esistono anche creature artificiali, volute, pensate, costruite, organizzate, preordinate secondo uno schema fisso o poco flessibile, noto, determinato, dove la devianza, invece di essere vita, è errore: esiste anche il software proprietario. Il programma, di solito uno alla volta, senza integrarsi con i suoi simili, è disegnato a tavolino per dare quello che si pensa che ci si debba attendere mediamente da esso. Lo si forza artificiosamente a ottenere dei risultati che spesso sono solo un surrogato di quanto servirebbe davvero. Spesso la volontà, e il potere, di pochi uomini riece a forzare non solo lo sviluppo, ma anche la diffusione e l'utilizzo di un programma. Forzano le risposte dell'ambiente per soddisfare i requisiti che si erano preimpostati a tavolino.
Per tornare al parallelo con la natura: se lo sviluppo del Software Libero ci ricorda le isole del Pacifico, lo sviluppo del software proprietario ci ricorda la terribile isola del dottor Moreau: esseri ibridi, creati in laboratorio, senza possibilità né di evolvere né di morire. "«Mostri» creati dalla fantasia del loro signore e padrone, con l'aiuto della chirurgia e della volontà di potere dell'uomo. Esseri fantastici, a volte anche agili potenti e vincenti ma immancabilmente sterili perché così li vuole il loro padrone.
Non evolvono perché non si uniscono ai loro simili (non hanno simili!) e non muoiono perché il loro padrone può permettersi di non premetterglielo.
La loro trasformazione ricorda più la selezione delle bestie da compagnia che vengono terribilmente selezionate per assecondare l'ultima moda che li vuole col pelo lungo o corto, oppure senza; col carattere mansueto o docile, oppure senza.
Bestie e programmi tutto sommato «regolari» e coerenti con le tendenze di mercato. Non sempre sensati e innovativi.
GOLEM 2005
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